Non ha alcuna importanza che i personaggi di Dostoevskij siano uomini russi del XIX secolo. Dostoevskij rappresenta l’uomo universale, l’uomo d’ogni tempo e luogo, l’essere umano, senza distinzioni storico-geografiche. L’uomo di Dostoevskij è l’uomo preistorico, l’uomo contemporaneo e l’uomo futuro. Dostoevskij ci rivela a noi stessi, ci mostra con spietatezza ciò che siamo e che, spesso, non dovremmo essere. Per questo motivo, come scrive Berdjaev, una lettura profonda e sentita di Dostoevskij «è sempre un avvenimento nella vita», un «nuovo battesimo di fuoco» per l’anima.
Possiamo ignorare Dostoevskij, e vivere lo stesso, ma Dostoevskij non ignora noi.